Stili decorativi
I principali stili decorativi della ceramica faentina
Stile “Penna di Pavone” o “a Pavona” (Severo)
Lo stile a Pavona risale al ‘400 ed è ispirato all’occhio di penna di pavone. È composto da “ventagli” policromi arancio, gialli, viola e verdi incorniciati da ornamenti e ricci blu brillante.
Nel grande impiego che ne fecero i maestri maiolicari faentini si è voluto vedere un omaggio alla giovane Cassandra Pavoni, che fu amata da Galeotto Manfredi, signore di Faenza.
Piatto decorato a Pavona, fine del XV secolo.
Mattonella esagonale decorata a “occhio di penna di pavone” realizzata alla fine del XV secolo da una bottega faentina per il pavimento della Cappella Vaselli in San Petronio a Bologna.
Stile “Palmetta Persiana” (Severo)
Decoro di ispirazione esotica che riproduce motivi tipici delle stoffe rinascimentali d’Oriente. Utilizzato per le pavimentazioni di maestranza faentina della Cappella Vaselli di San Petronio in Bologna (1487), fu largamente impiegato dalle botteghe faentine della seconda metà del ‘400.
La Palmetta Persiana raffigura fiori dipinti nelle tonalità del blu e incorniciati da foglie verde rame e ricci.
Piatto decorato a Palmetta con giovane donna al centro, all’interno del cavetto. Ceramica di Faenza, inizio XVI secolo.
Fiasca in maiolica decorata a Palmetta Persiana. Faenza, ultimo quarto del XV secolo. La scritta gotica nel cartiglio recita “A.qa.de.cuscute” (acqua di cuscuta, una pianta parassita usata per tisane e decotti); più sopra si notano le palmette persiane a cuspide prolungata su uno sfondo di minuti motivi.
Stile Istoriato (Bello)
L’Istoriato, definito anche “Bello” dallo storico dell’arte Gaetano Ballardini, si caratterizza per le scene complesse e per l’adozione dei “quartieri”.
Coppa in maiolica decorata in stile Istoriato raffigurante “Cadmo e la moglie mutati in serpente”, scena tratta dalle Metamorfosi di Ovidio. Pezzo realizzato dalla bottega di Virgiliotto Calamelli, Faenza 1560 ca..
Bacile con ornato a grottesche e cavetto istoriato con raffigurazione di “Atteone mutato in cervo” davanti a Diana con le compagne al bagno. Anche questa scena è tratta dalle Metamorfosi di Ovidio. Faenza, 1530-1535 ca..
Stile Compendiario
Stile che si sviluppò nelle botteghe faentine della seconda metà del ‘500 come reazione all’eccessivo cromatismo del secolo precedente. Da allora in avanti si vedranno sempre più maioliche dipinte con colori languidi, con figure di putti e brevi tocchi di turchino quali uniche decorazioni sopra il candore vellutato dello smalto stannifero.
Coppa in maiolica decorata in stile Compendiario. Faenza, seconda metà del XVI secolo. Al centro è raffigurato un uomo in tunica e berretto piumato con scimitarra.
Bacile di maiolica decorato in stile Compendiario. Faenza, fine XVI secolo. Al centro del cavetto è raffigurato un soldato romano che avanza impugnando un’asta e uno scudo dai tratti antropomorfi.
Stile Berrettino
Lo stile Berrettino si identifica per il caratteristico smalto di tonalità grigio-azzurro (dialettale Bartè) impiegato dai maiolicari faentini nel XVI secolo, forse di ispirazione orientale.
Sullo smalto Berrettino sono a volte presenti motivi ornamentali (arabeschi, grottesche, ghirlande, frutti, trofei, stemmi di famiglie, medaglioni, putti…) dipinti in vivaci policromie – prevalentemente giallo e arancio su fondo blu – o in bianco con tratto filiforme.
Piatto in maiolica decorato in stile Berrettino. Faenza, 1530 ca.. All’interno del cavetto una sfera armillare su fondo blu, nella tesa frutti e un largo festone con nastri.
Vaso in stile Berrettino. Faenza, ultimo quarto del XVI secolo. Il corpo è decorato con motivi “a rabesche” alternati a mazzetti di frutta; sulla spalla gira un festone di foglie e frutta legato da nastri.
Decorazione a Garofano
Caratterizzato da un giardino giapponese su cui campeggia un grande fiore, il cosiddetto “garofano delle indie”, lo stile a Garofano è di ispirazione esotica (cineseria). Fu largamente impiegato nel vasellame faentino di fine ‘700 e costituisce ancora oggi la più famosa e continuativa delle decorazioni tradizionali.
Zuppiera con decorazione a Garofano. Manifattura Ferniani di Faenza, XVIII secolo.
Vassoio in maiolica decorato a Garofano. Manifattura Ferniani di Faenza, secolo XVIII.
Decorazione a Raffaellesche
Ornamentazione del Rinascimento che trae spunto dalle decorazioni plastiche e pittoresche che, a partire dal ‘400, si andavano scoprendo negli scavi di antichi edifici della Roma di Nerone. Il nome “Raffaellesco” deriva infatti da Raffaello Sanzio, che si ispirò agli affreschi della Domus Aurea di Nerone per dipingere le Logge Vaticane.
Decoro molto diffuso nella ceramica faentina del secondo ‘800, è caratterizzato da motivi quali arabeschi, ghirlande, amorini, figure mitologiche, festoni, finte architetture, candelabri, forme vegetali e animali organizzati in briose e vivaci composizioni che fanno da cornice a scene pittoriche raffiguranti paesaggi, scene bucoliche o storiche ispirate a grandi artisti quali Boucher, Fragonard e Carot.
Bacile in ceramica decorato “a raffaellesche”. Faenza, XVII secolo. Al centro lo stemma della famiglia Liverani, nobili faentini. Tutto intorno grande sfoggio di tematiche raffaellesche classiche, fantastiche e ariose, con figure tipiche quali cesti di fiori, corolle, mascheroni, tralci fogliati,uccelli acquatici e delfini.
Anfora decorata in stile Raffaellesco. Faenza, Fabbrica A. Farina, 1883. Il decoro presenta simmetrie e raffigura al centro un giovanetto in posa trionfante sotto un baldacchino sorretto da un mascherone grottesco alato; intorno una composizione di arpie.
Stile Storicistico
Lo stile Storicistico si diffonde trasversalmente nell’arte del tardo Ottocento e primo Novecento ed è caratterizzato dal recupero e rielaborazione di modelli celebri dell’arte italiana del passato, prevalentemente opere di estrazione classicistica.
Nella ceramica il suo impatto si evidenzia soprattutto sulle decorazioni a Raffaellesche dove, accanto alle raffigurazioni sacre, compaiono soggetti mitologici, allegorici, storici, d’ispirazione letteraria, ma anche riferimenti municipalistici e ritratti di personaggi illustri. I motivi ornamentali si distinguono per la grande ricchezza decorativa, che presenta un’impostazione classicheggiante, arabeschi, motivi fitomorfi e geometrici, medaglioni, nastri svolazzanti e altre fantasie ancora.
Piatto Storicistico decorato a Raffaellesche. Faenza, Fabbrica Treré, fine XIX secolo. Nel grande medaglione circolare centrale è rappresentata Aurora sorretta da putti che regge una torcia ed è circondata da Cerere (seduto sulla sinistra), Mercurio (seduto al centro) e Apollo (di spalle). Sulla tesa 4 medaglioni con paesaggi marini, campestri e lacustri sorretti da arpie; sul fondo blu delle grottesche.
Alzata stile Storicistico decorato a Raffaellesche. Faenza, Manifattura Ferniani, fine XIX secolo. Nel cavetto (al centro) è raffigurata una marina con barche e albero; attorno, tre “cartelle” a fondo bianco e sagomate, che richiamano i “quartieri” cinquecenteschi, racchiudono delle raffaellesche con putti che cavalcano mostri marini tenuti per le redini da una figura fantastica.